L’angoscia che spesso si cela dietro l’estrazione di un dente del giudizio è un dato di fatto.
Nel corso dell’articolo cercheremo di capire perché è vantaggioso sottoporsi ad un’estrazione del dente del giudizio anche in assenza di patologie in atto.
L’estrazione dei denti del giudizio (detta anche avulsione) può essere eseguita a fini preventivi o curativi. Nel primo caso, un dente del giudizio può essere rimosso per salvaguardare la corretta posizione ed il giusto allineamento degli altri denti, minimizzando il rischio di malocclusione dentale e denti storti.
A scopo terapeutico, invece, l’estrazione dei denti del giudizio si rivela inevitabile in alcune circostanze quali:

• Affollamento dentale
• Corrosione del dente adiacente: un dente del giudizio, ancora incluso nella gengiva, spinge contro le radici del dente adiacente, creando problemi tali da richiedere un’estrazione
• Grave infezione al dente, carie, pulpite, ascesso dentale o granuloma al dente del giudizio
• Inclusione del dente tale da creare problematiche quali l’infiammazione gengivale causata dal mal posizionamento di un dente del giudizio
• Pericoronite dentale: un dente del giudizio parzialmente erotto può dar luogo ad un’infiammazione gengivale acuta molto fastidiosa e dolorosa

 

Anche se relativamente semplice, l’estrazione di un dente del giudizio è un intervento chirurgico a tutti gli effetti e come tale richiede una certa preparazione preliminare.
La visita specialistica del cavo orale supportata dallo studio radiografico permette al medico di valutare con precisione assoluta la posizione e la salute del dente del giudizio.
Prima di procedere con l’intervento, è necessario – nonché indispensabile – rivolgere sempre al dentista tutti i dubbi, le preoccupazioni e le incertezze. Si raccomanda d’informare sempre il medico in presenza di allergie a farmaci o materiali (es. allergia al lattice, allergia al nichel), malattie (pregresse od in corso) ed un eventuale stato interessante (gravidanza presunta o in atto). Inoltre, è altrettanto importante riferire al dentista se si stanno assumendo farmaci per la cura di una data malattia.
Dopo l’estrazione di un dente del giudizio, la velocità di recupero è strettamente legata al grado di difficoltà dell’intervento: estrarre un dente del giudizio incluso (non ancora spuntato), per esempio, può talvolta risultare più problematico rispetto alla rimozione di un dente completamente erotto.

Riepilogo dei sintomi più comuni dopo l’estrazione di un dente del giudizio
o Dolore: può persistere anche per alcuni giorni
o Edema/Gonfiore (durata 1-5 gg)
o Sanguinamento gengivale (durata max. 24 ore)
o Alveolite post-estrazione (dopo 3-4 gg dall’intervento)
o Infezione
o Temporanea perdita di sensibilità del labbro e della lingua

Oltre alla tensione che accompagna puntualmente l’estrazione di un dente del giudizio, ciò che terrorizza la stragrande maggioranza dei pazienti è il periodo immediatamente successivo all’intervento.

Cosa fare… nelle 24 ore successive all’intervento:

intanto molto importante è seguire attentamente la terapia medica prescritta;
•Seguire una dieta morbida e tendente al freddo;
•Bere molti liquidi per evitare la disidratazione
•Evitare alimenti troppo caldi, eccessivamente freddi od acidi

Cosa non fare

•Bere alcolici
•Fumare/masticare tabacco
•Risucchiare nel sito dell’estrazione: un simile comportamento dilata i tempi di guarigione della ferita ed aumenta il rischio d’infezione
•Toccare la ferita con le mani, specie se sporche (le mani sono fonte di batteri)
Praticare sport od altre attività fisiche pesanti nei tre giorni dopo l’estrazione di un dente del giudizio

 

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